Il primo approccio con il mondo del lavoro è una grande occasione per familiarizzare con la gestione del denaro in ottica di programmazione del futuro.

 

Si tratta di un momento della nostra vita molto importante in cui ci troviamo a doverci occupare personalmente della gestione del denaro, che fino a quel momento era probabilmente demandata ai nostri familiari.

 

Accostandosi al mondo bancario, ci troveremo a decidere come pianificare, da un punto di vista finanziario, la nostra vita.

 

Bisogna avere ben salde alcune conoscenze per farsi strada in un mondo non sempre chiaro e semplice da affrontare.

 

Anzitutto è necessario tarare il proprio tenore di vita in funzione dei flussi di denaro che entrano mensilmente, tenendo conto che una parte di essi va inevitabilmente accantonata per far fronte ad esigenze future più o meno prevedibili (banalmente l’assicurazione dell’auto o la rottura della stessa).

 

Si avranno flussi di cassa più o meno stabili a seconda del fatto che avremo un lavoro dipendente o un’attività imprenditoriale. Si potrebbe avere, soprattutto nel secondo caso, necessità di accedere a qualche forma di finanziamento o utilizzare delle forme di protezione patrimoniale per difendersi da rischi professionali.

 

A questo punto sarà importante capire a chi è meglio rivolgersi, quali strumenti è meglio utilizzare tra quelli che ci verranno proposti per soddisfare le nostre esigenze.

 

Bisogna sempre diffidare da chi dispensa consigli di investimento senza aver prima fatto un’approfondita analisi dei nostri bisogni, obiettivi e propensione al rischio.

A tal proposito ci si può rivolgere ad un consulente finanziario, il cui ruolo è guidarci nelle scelte; questo deve essere iscritto all’albo e deve sempre mostrarne relativa certificazione.

 

Per semplificare, le soluzioni a nostra disposizione sono di tre matrici: bancaria, assicurativa e previdenziale.

 

Matrice bancaria:

Un conto corrente (di cui ho parlato relativamente al tema “I primi soldi: che fare?”), a cui potrebbero essere legati un fido di cassa e gli strumenti di pagamento: carta di debito (più nota come bancomat) e carta di credito.

La banca offre poi la possibilità di accedere a finanziamenti (prestiti personali o cessioni del quinto) e a strumenti di investimento.

 

Matrice assicurativa:

Le compagnie di assicurazione hanno principalmente due tipologie di soluzioni, quelle che garantiscono il pagamento di una certa somma al verificarsi di un evento specifico (morte, invalidità, malattia, infortuni, responsabilità civile, ecc.) e quelle di investimento.

 

Matrice previdenziale:

Le soluzioni previdenziali sono: fondo pensione aperto, fondo pensione negoziale e piano individuale pensionistico.

 

È possibile consultare il glossario che segue, che ha lo scopo di illustrare in maniera semplice ma non esaustiva le soluzioni sopra citate.

 

Ora che abbiamo il nostro primo stipendio inizieremo, probabilmente, a pensare all’acquisto di una casa e a come finanziarlo e proteggerlo, sarà questo l’argomento del prossimo contributo.

 

Non perderlo!

GLOSSARIO

Fido:

Il fido non è altro che un importo messo a disposizione dalla banca a fronte o meno di garanzie che può essere usato quando il denaro depositato sul conto finisce.

Carta di debito o bancomat:

Il bancomat è una carta che permette di prelevare, pagare e, a seconda della banca che lo emette, versare presso un ATM evoluto. Usando il bancomat, diversamente dalla carta di credito, le spese e i prelievi sono addebitati lo stesso giorno in cui sono sostenuti.

Carta di credito:

è una carta come il bancomat e si riconosce anche al tatto perché il numero che la identifica è stampato in rilievo.

La carta di credito è uno strumento attraverso il quale la banca ci mette a disposizione un determinato plafond di spesa (concetto simile a quello del fido) che viene restituito, in caso di rimborso a saldo, in un giorno definito per contratto successivo al mese in cui abbiamo sostenuto la spesa, oppure attraverso una rateizzazione predefinita in caso di rimborso detto “revolving”.

Prestito personale:

è un prestito che viene elargito da una banca o da una finanziaria a fronte di un rimborso rateale definito da un piano di ammortamento. Il prestito può essere finalizzato ad uno specifico acquisto oppure non finalizzato.

È importante sapere che, quando ci si rivolge ad un intermediario per la concessione di un prestito (mediatore creditizio o altro professionista), questi, per legge, non potrà chiedere un compenso per lo svolgimento della sua mediazione; sarà sempre pagato dalla finanziaria che intermedia. Inoltre, spesso, al prestito viene associata una polizza assicurativa, non obbligatoria, contro il rischio premorienza o perdita di impiego. Il consumatore ha sempre la facoltà di esercitarne il diritto di recesso.

 

Cessione del quinto:

è un prestito personale destinato a lavoratori dipendenti e pensionati, è una forma di finanziamento non finalizzata la cui rata è direttamente trattenuta in busta paga.

Come nel caso del prestito, qualsiasi richiesta di compenso per la mediazione da parte di un intermediario è illegittima.

 

Strumenti di investimento:

Gli strumenti di investimento bancari e finanziari sono le azioni, le obbligazioni, i titoli di stato, i depositi a risparmio, i fondi comuni, i piani individuali di risparmio, gli ETP.

 

Semplificando:

  • chi acquista azioni diventa socio dell’azienda,
  • chi acquista obbligazioni presta denaro all’azienda che si impegna a restituirlo ad una data certa maggiorato di un certo interesse,
  • chi acquista titoli di stato presta denaro allo stato che si impegna a restituirlo ad una data certa maggiorato di un certo interesse,
  • chi sottoscrive un deposito di risparmio (o conto deposito) affida i suoi soldi alla banca o alle poste che si impegnano a restituirlo maggiorato di un certo interesse,
  • chi sottoscrive un fondo comune affida il suo denaro ad una SGR (società di gestione del risparmio) che lo investe insieme a quello degli altri sottoscrittori in azioni, obbligazioni o titoli di stato ecc. secondo il regolamento del fondo stesso,
  • chi sottoscrive un PIR è una persona fisica che, a fronte di un beneficio fiscale, investe a medio/lungo termine (almeno 5 anni) secondo un regolamento definito dalla legge nella piccola e media imprenditoria italiana,
  • chi acquista un ETP diventa possessore di uno strumento finanziario quotato il cui scopo è replicare l’andamento di un indice o di una qualsiasi attività sottostante secondo il suo regolamento.

Le polizze di investimento:

Si dividono principalmente in:

  • polizza di capitalizzazione: si affida il denaro ad un assicuratore che si impegna a restituirlo ad una certa scadenza maggiorato di interessi eventualmente maturati (ne è un esempio la gestione separata),
  • polizze unit e index linked: il loro valore è legato all’andamento di oicr (fondi di investimento) o indici,
  • polizze multiramo: vedono il capitale investito ripartito in quota parte in una unit linked e per la restante parte in polizza di capitalizzazione.

Fondo pensione aperto:

è una forma di previdenza complementare istituita da banche, assicurazioni o SGR a cui si può liberamente aderire. Il patrimonio che confluisce nel fondo pensione è destinato alla corresponsione di una prestazione agli iscritti secondo i limiti definiti dalla legge.

Fondo pensione negoziale:

è come il fondo pensione aperto, ma è frutto di una contrattazione collettiva ad opera dei sindacati ed è destinato a specifiche categorie di lavoratori.

Piano individuale Pensionistico (PIP):

è come il fondo pensione aperto, ma istituito unicamente da compagnie di assicurazione.

 

Fonte: “Quello che conta” a cura del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria

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