Ieri sono passato a trovare un vecchio amico, lui discende da una famiglia di imprenditori e non è ancora mio cliente.
Tra una cosa e l’altra mi ha detto che sta cambiando casa; io gli ho chiesto se, considerando i rischi professionali, avesse predisposto una strategia di protezione dell’immobile.
Mi ha risposto che confrontandosi con il suo commercialista ha pensato di costituire un fondo patrimoniale! Bene, gli ho detto, è positivo che abbia pensato a qualcosa!
Gli ho fatto notare che il fondo patrimoniale forse non è la soluzione più performante perché, tra l’altro, presuppone l’esistenza di un vincolo matrimoniale che per n ragioni potrebbe venir meno facendo cadere la protezione.
Gli ho parlato dell’art 2645 ter del cc che istituisce lo strumento giuridico “vincolo di destinazione”. Gli ho suggerito valutarlo perché, a mio avviso, nel suo caso più efficace.
Ha capito che gli interlocutori con cui interfacciarsi per la tutela del patrimonio non sono solo i commercialisti e abbiamo deciso di incontrarci nel mio ufficio per analizzare la composizione del suo patrimonio e le esigenze della sua famiglia.
Studierò una strategia per gestire il denaro, in seguito incontreremo insieme il mio patrimonialista per valutare come proteggere al meglio gli immobili.