Gestione della successione e tassazione delle plusvalenze sugli investimenti

Andrea è un mio cliente che sta vivendo un momento particolarmente difficile: la perdita di suo padre che gli ha lasciato un grande vuoto e, come spesso accade, anche diverse questioni amministrative da risolvere tra cui la gestione di un portafoglio di investimenti finanziari e il pagamento delle tasse sulle plusvalenze in successione.

Andrea mi ha chiesto: “Quante tasse dovrò pagare sulle plusvalenze dei titoli e fondi che ho ereditato?” Questa è una domanda che molti si pongono in situazioni simili: districarsi tra le normative fiscali non è mai semplice!

 

Per aiutarlo, è fondamentale analizzare con chiarezza cosa prevede la normativa fiscale italiana in questi casi.

 

Tassazione Diretta sui Plusvalori in Caso di Successione

In Italia, la tassazione diretta sui plusvalori maturati alla data della successione e relativi agli strumenti finanziari ereditati viene applicata in maniera differente a seconda della natura del reddito generato.

Ecco una panoramica delle regole principali riguardo le tasse sulle plusvalenze in successione.

 

Redditi di Capitale

Nel caso dei redditi di capitale, la tassazione si applica sul plusvalore maturato alla data della successione calcolato come differenza tra il valore di mercato dello strumento alla data del decesso e il costo fiscale originario dello stesso.

 

Ad esempio, se Andrea eredita quote di fondi di investimento o ETF, il valore di mercato alla data del decesso sarà confrontato con il costo fiscale originario. La differenza rappresenta il plusvalore tassabile, su cui si applicano le imposte previste.

 

Redditi Diversi

Per i redditi diversi, come quelli derivanti dalla vendita di azioni, obbligazioni o altri strumenti finanziari, non c’è una tassazione immediata al momento della successione.

 

Gli strumenti finanziari vengono trasferiti nel deposito dell’erede e il prezzo fiscale di carico è determinato come segue:

 

Per strumenti finanziari soggetti a imposta di successione: il valore fiscale è la media dei prezzi di mercato degli ultimi 90 giorni antecedenti la data del decesso.
Per strumenti finanziari esenti da imposta di successione (ad esempio titoli di Stato): il valore fiscale è calcolato come la media dei prezzi di mercato degli ultimi 30 giorni antecedenti la data del decesso.

In sostanza quando Andrea deciderà di vendere questi strumenti le plusvalenze o le minusvalenze saranno calcolate sulla differenza tra il prezzo di vendita e il valore fiscale determinato alla data della successione.

 

Ad esempio, se Andrea eredita un BTP, il valore fiscale di carico viene calcolato come la media dei prezzi di mercato degli ultimi 30 giorni antecedenti la data del decesso. Ipotizzando che esso sia 95 e che Andrea a un certo punto lo venda a 100, la plusvalenza tassabile sarà pari a 5 e sarà tassata solo al momento dell’effettiva vendita. Nel caso invece di un titolo azionario, il valore fiscale determinato sarebbe calcolato come la media dei prezzi di mercato degli ultimi 90 giorni antecedenti la data del decesso. Se Andrea eredita un’azione con un prezzo fiscale determinato di 50 e la vende successivamente a 70, la plusvalenza tassabile sarà di 20. Tutto ciò avviene indipendentemente dagli effettivi prezzi di acquisto originari del de cuius.

Conto Cointestato e Titoli: Differenze tra Nominativi e al Portatore

Quando un conto che cade in successione è cointestato, è possibile richiedere immediatamente lo svincolo della quota parte spettante al superstite senza attendere le procedure legate alla successione. Questo svincolo non comporta implicazioni fiscali se si tratta di liquidità o strumenti di investimento nominativi, che seguono le regole fiscali ordinarie. Tuttavia, nel caso di strumenti al portatore custoditi in depositi cointestati, al momento del trasferimento, tali strumenti sono soggetti a un “trasferimento a titolo oneroso“, generando quindi rilevanza fiscale.La quotaparte di spettanza del de cuius segue poi il normale iter successorio.

 

Comprendere questa distinzione è fondamentale per gestire correttamente gli strumenti inclusi nel patrimonio ereditato ed evitare lungaggini e complicazioni. Per ulteriori dettagli sulla fiscalità degli investimenti, è possibile fare riferimento a questa fonte: clicca qui.

 

Conclusione

Andrea, come molti altri, ha dovuto affrontare una situazione dolorosa e complessa. La perdita di una persona cara è sempre un momento difficile, reso ancora più impegnativo dalle questioni pratiche legate all’eredità. Avere chiarezza sulle implicazioni fiscali ha permesso di alleggerire, almeno in parte, il peso di queste incombenze, affrontando il tutto con maggiore consapevolezza.

 

In sintesi:

Redditi di capitale: sono tassati sul plusvalore maturato alla data della successione, calcolato come differenza tra il valore di mercato alla data del decesso e il costo fiscale originario.

Redditi diversi: non subiscono una tassazione immediata, ma il prezzo fiscale di carico è aggiornato secondo criteri specifici (media degli ultimi 90 giorni o, per strumenti esenti da imposta di successione, come ad esempio i titoli di Stato, degli ultimi 30 giorni).

 

Questa spiegazione ha permesso ad Andrea di comprendere meglio come sono calcolate le tasse sulle plusvalenze in successione, la sua situazione fiscale e di prendere decisioni informate riguardo ai titoli ereditati.

 

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Io sono Lorenzo Cioffi, consulente finanziario, e questo è #STORIEDIVITAVISSUTA

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