“Conosci la R.I.T.A.?”

La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (R.I.T.A.) è stata introdotta nel 2017 (legge 232/2016), è uno strumento pensato per tutti coloro che lasciano il mondo del lavoro nei 5 anni precedenti l’età pensionabile e che siano titolari di fondo pensione. La sua finalità è generare una rendita integrativa in attesa dell’erogazione della pensione.

 

Qualche giorno fa, durante uno dei nostri incontri trimestrali, ne ho parlato con Andrea, mio cliente da qualche anno, che mi ha chiesto delucidazioni al proposito.

Andrea è un ex dipendente bancario che ha recentemente accettato la proposta di prepensionamento.

Ha 63 anni, più di 20 anni di contribuzione obbligatoria e un fondo pensione con più di 5 anni di versamenti.

Gli ho spiegato che rientra nei requisiti di età per richiedere al suo fondo pensione la R.I.T.A. e che farlo per lui non sarebbe solo comodo ma anche conveniente.

 

Ecco perché!

All’età di 66 anni e 7 mesi, tenendo conto dell’importo maturato nel suo fondo pensione, maturerà il diritto alla prestazione (liquidazione del fondo pensione) che gli verrà così erogata:

non più del 50% del maturato sotto forma di capitale

almeno il 50% sotto forma di una delle tipologie di rendita disponibili (generalmente vitalizia, certa per un determinato periodo poi vitalizia, vitalizia reversibile, ecc.).

 

Accedendo alla R.I.T.A. invece potrà chiedere che tutto o parte del maturato sia convertito in una rendita così calcolata:

maturato (al netto delle tasse) / n° di mesi mancanti alla data di maturazione del requisito previdenziale.

Ha capito che potrà, in pochi anni, farsi liquidare tutto o parte del maturato evitando di essere obbligato a chiedere la rendita vitalizia (nel suo caso inutile)

 

Gli ho spiegato che, qualora decidesse di convertire solo una parte del montante in R.I.T.A., potrebbe continuare a versare nel fondo pensione finchè riterrà opportuno farlo.

 

I benefici, se continuasse a versare sarebbero molteplici:

  1. continuerebbe ad accedere allo sgravio fiscale sui versamenti (nel limite di 5164,57€)
  2. le plusvalenze maturate verranno tassate al 20% anziché al 26% (quelle rivenienti da titoli di stato in white list al 12,5%)
  3. potrebbe usare il fondo pensione come strumento di pianificazione successoria (il maturato è esente da tasse di successione)
  4. il controvalore del fondo pensione non risulta nella dichiarazione isee

 

Andrea ha deciso, non per necessità ma per convenienza, che chiederà al suo fondo pensione la R.I.T.A. calcolata su una parte del montante e che continuerà a versare i suoi 5164€ per beneficiare dello sgravio fiscale.

 

Tu hai un fondo pensione? Conoscevi la R.I.T.A.?

Puoi richiedere una consulenza personalizzata scrivendomi una mail o contattandomi ai recapiti presenti nel sito.

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